marie. |
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| E' un libro in cui tre donne non hanno abbastanza personalità per una sola. Nessuna ti rimane impressa. Lo sapeva bene pure la Gregory, che però ormai non dà più importanza a questo fatto, tanto vende uguale. Ha dovuto usare la narrazione in prima persona per dare una parvenza di profonda psicologia (ma c'è riuscita solo con la Howard), ma con espedienti un po' così (il fratello di Anna di Cleves.. ma su, un po' di serietà!) e pensieri labirintici: Jane Parker voleva o no che George morisse? Boh.
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