| intendi quella a Enrico III o il testamento???
nell'insicurezza posto la lettera:
Signor mio cognato, Essendo venuta col permesso di Dio e, credo, in penitenza dei miei peccati a gettrmi nelle braccia di questa regina, mia cugina, che mi ha dato, in più di vent'anni, molti dispiaceri, sono statacondannata a morte da lei e dai suoi Stati, e avendo richiesto, per fare testamento, le mie carte personali che mi erano state sottratte, non ho potuto ottenere nulla di quanto doveva essermi utile e nemmeno il permesso dis crivere liberamente le mie ultime volontà, né il permesso che il mio corpo, venga trasportato, come desidero ardentemente, nel vostro regno dove ho avuto l'onore di essere regina, vostra sorella e vostra alleata. Oggi, dopo pranzo, mi hanno comunicata, senza alcun riguardo, la sentenza che verrà eseguita domani alle otto del mattino, come se fossi una volgare criminale. Non c'è tempo di farvi un'amplia relazione di tutto quello che è accaduto, ma se vorrete credere al mio medico e ai miei desolati servitori, potrete conoscere la verità e come io, grazie a Dio, disprezzo la morte che dichiaro ingiusta, non solo perchè sono innocente di ogni delitto, ma anche perchè sarebbe ingiusta anche se io fossi loro suddita e invece non lo sono stata mai.
d'altronde le vere cause della mia morte sono la mia fede nella religione catolica e i miei diritti alla corona d'Inghilterra. Ma non mi permettono di dire che io muoio per la mia religione, perchè la mia religione uccide la loro. La prova di questo è che mi privano persino del mio cappellano, il quale è prigioniero in questo castello e non può venire né a consolarmi, né a darmi il santo sacramento dell'eucarestia. Invece hanno insistito perchè io ricevessi il <<conforto spirituale>> del loro ministro, che hanno condotto da me, con questa intenzione.
La persona che vi consegnerà questa lettera , e tutti gli altri servitori, in gran parte vostri sudditi, faranno fede di come avrò compiuto il mio ultimo atto. Adesso non mi resta che rivolgermi a voi re cristianissimo, come cognato, come unico alleato, ricordando come più volte mi avete fatto l'onore di esprimere la vostra amicizia per me e di darmi la prova di tale amicizia, per la vostra virtù e la vostra carità, per supplicarvi di assumere un impegno che senza di voi non posso assolvere, quello cioè di ricompensare i miei fedeli servitori affranti, lasciando loro il salario dovuto e poi di far pregare Dio per una regina da tutti riconosciuta come fervente cristiana, la quale muore nella fede cattolica e priva di tutti i suoi beni.
Quanto amio figlio, ve lo raccomando tanto quanto meriterà perchè non posso rispondere di lui. Ma i miei servitori, è a mani giunte che ve li raccomando. Ho l'ardire di mandarvi due pietre rare per la salute vostra, che desidero perfetta e prospera per tutta una lunga vita; le riceverete dalla vostra affezionatissima cognata che sta per morire a testimonianza del suoa ffetto per voi.
Io vi raccomanderò dettagliatamente i miei servitori in un promemoria e voi ordinerete, per il bene dell'anima mia che, se piacerà a voi, mi venga pagata una parte di quello che mi dovete. E vi scongiuro per amore di Gesù, che pregerò morendo domani, di lasciarmi di che fondare un obito per pagare le elemosine necessarie.
Questo mercoledì, ore due dopo mezzanotte
vostra affezzionata e buona sorella
Maria Stuarda
Come purtroppo sappiamo la vita di Enrico III non fu lunga, visto che morì un anno dopo
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