Maria Stuarda, di Emilio Castelar

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view post Posted on 15/9/2010, 12:06
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Dal risvolto di copertina:
L'Inghilterra e la Scozia sono agitate e sconvolte da problemi politici e, soprattutto, da problemi religiosi: la riforma protestante sta avanzando vigorosamente ma non meno vigorosamente si oppone a tale avanzata il cattolicesimo fedele alla Chiesa di Roma. Enrico VIII ha fatto approvare dal Parlamento l'Atto di supremazia che lo dichiara "capo supremo della chiesa d'Inghilterra", di quella, cioè, che proprio in quell'atto viene definita Anglicana Ecclesia. Eppure si dichiara nemico di ogni eresia e fedele ai dogmi della Chiesa di Roma. Ha suscitato le violente reazioni dei cattolici e dei protestanti e ha creduto di risolvere tutti i problemi uccidendo con... salomonica equaminità sia i cattolici che si rifiutavano di riconoscerlo quale capo religioso, sia gli eretici che non si piegavano alla "vera fede". Con ciò non ha fatto altro che inasprire la situazione e favorire il definitivo distacco della Chiesa Anglicana dalla Chiesa di Roma.
Gli è succeduta Elisabetta, figlia di Anna Bolena e, quindi, per i legittimisti, usurpatrice del trono, perché... bastarda! A lei si oppone Maria Stuarda, discendente dei Tudor, regina di Scozia e legittima pretendente alla corona d'Inghilterra. Maria è cattolica, in una Scozia cattolica, ma scossa dalla predicazione protestante di John Knox. In questo complicatissimo nodo politico-religioso si colloca la figura di Maria Stuarda per la quale le cose di complicano ulteriormente in quanto ella vi aggiunge il suo carattere complesso e contraddittorio: sentimento e ragione; debolezza e vigore; umiltà ed orgoglio, quando non superbia regale; amore e odio, debolezza e crudeltà, ingenuità e scaltrezza; violenta e improvvisa precipitazione e razionale clama e ponderazione; sincerità ed intrigo; profonda, radicata fede cattolica e aperture inaspettate alla tolleranza religiosa. Tutte queste componenti si annodano e si snodano nella personalità e nell'azione di questa regina sventurata che divenne l'eroina di una schiera di poeti, di una coorte di opere letterarie, narrative, drammatiche, artistiche e che rivive nella sua pienezza sconcertante in queste pagine di Emilio Castelar y Ripoll il quale mette al servizio di un ritratto plasticamente poderoso e cromaticamente affascinante di Maria Stuarda la sua più che sperimentata e giustamente celebrata eloquenza.


E il mio parere:
Provate a immaginare il libro che sarebbe nato se Maria Stuarda fosse vissuta ai tempi dei Romani e se Tacito ne avesse scritta la storia. Ecco, questo libro più o meno sarebbe stato il risultato. Castelar ha una prosa incantevole (resa tra l'altro da una splendida traduzione ottocentesca) che ricorda il grande storico latino. L'azione non è mai descritta con semplicità, ma vengono ad aggiungersi, in un periodare a tela, dettagli su dettagli che sprofondano gli avvenimenti sotto una luce arcaica e divina. La biografia della regina di Scozia è un monumentale ritratto paradossale e la grandezza di questa principessa emerge grazie al fatto che Castelar non le concede sconti: bellissima, seducente, peccatrice, lussuriosa, intrigante, corrotta, malvagia. Un'immagine straordinaria, appunto degna dei sovrani tacitiani, dove le virtù operano verso il negativo. Tuttavia, alla fine della vita di Maria Stuarda, c'è il grande capovolgimento: l'ingiusta prigionia, il processo illegale e l'iniqua e drammatica morte, purificano le sue colpe e la innalzano tra i santi martiri.
Se a livello estetico il libro è stupendo, a livello storico e critico non si può dire la stessa cosa. Castelar, come già detto, non concede sconti alla Stuarda, errando e basando la sua biografia su tutte le voci più oscure e tormentose che si sono diffuse su questa sventurata principessa. L'autore dà per scontato che Maria Stuarda sia colpevole di delitti e macchinazioni e su queste sanguinose vicende costruisce la sua opera, condannando il personaggio sotto una luce morale (e sulla stessa moralità la salva in extremis a causa della morte sublime). I biografi attuali, invece, pongono seri dubbi sugli intrighi che avvolgono il nome di Maria Stuarda e sono per lo più innocentisti o tutt'al più sostengono che la regina conoscesse mezze verità e abbia chiuso spesso gli occhi. Avendo già letto vari libri su di lei, non mi sento di dire che dalle pagine di Castelar emerga la vera Maria Stuarda. Sicuramente la regina descritta è un personaggio affascinante, ma troppo astuta e macchinatrice, distante dall'immagine moderna della regina di Scozia.

Castelar era un noto politico spagnolo dell'Ottocento; su wikipedia la sua vita http://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_Castelar
 
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